lunedì 13 giugno 2011

Effetto Fukushima

Alcune note sui quattro referendum del 12-13 giugno

Il quorum è stato raggiunto, e questa è una buona notizia, ma ancora una volta si è visto che l'istituto del referendum, per come è regolamentato oggi in Italia, ha diversi problemi.
La posizione governativa ("andare al mare") che puntava a non far raggiungere il quorum rende visibile che chi va a votare è per il SI. Inoltre il dato sui votanti, che normalmente era interessante ma neutrale, nei referendum diventa di parte, perché misura, ora per ora, l'andamento dello scontro tra le due posizioni referendarie.

Come altre volte, il gioco dell'astensionismo ha falsato le caratteristiche del voto, rendendo pubblico ciò che doveva essere privato (il voto dell'elettore). L'italica astuzia di rispettare la forma della legge invece che la sua sostanza ha portato a sfruttare l'astensionismo a favore del no, con almeno due pericolosi effetti:
- si è perso il dibattito pubblico sulle due posizioni, visto che i favorevoli al NO invitavano ad astenersi invece che spiegare le proprie ragioni;
- il voto è diventato in sostanza pubblico.
Un'ulteriore conseguenza è che i dati sulle percentuali dei votanti diventano dati sensibili, per cui Maroni, il quale aveva affermato che in base alla percentuale dei votanti il quorum probabilmente sarebbe stato raggiunto, rischia di essere incriminato.

D'altro canto questo aspetto aperto, visibile, dello scontro è in qualche modo caratteristico del conflitto tra il popolo e la classe politica.
Va ricordato che il PD non era contrario al nucleare (basti vedere le dichiarazioni di Veronesi) ed ha preso posizione solo per tattica elettorale in funzione anti Berlusconi. Adesso ha vinto i referendum, ma ancora una volta dovrebbe spiegare ai propri elettori un suo dietro-front. Ma non lo farà. Una bandiera non spiega perché segue il vento. Lo segue e basta.

Alcune impressioni finali:
- andrebbe riformata la legge relativa al referendum in modo tale che il 25% +1 degli elettori che votano SI all’abrogazione di una legge siano sufficienti per ottenere il risultato voluto. In questo modo, se quelli contrari rinunciano a votare, ci rimettono loro. Sarebbe così ripristinato lo spirito originario della legge.
- Nel caso fosse troppo facile indire un referendum in questo caso, si dovrebbe caso mai modificare il numero di firme iniziale richiesto ai promotori.
- Il partito unico PD / PdL ha perso contro il popolo italiano. Il primo dei due tenderà a negare la sconfitta, affermando di aver vinto, ma è solo una recita.

Una nota finale sul titolo: l'onda lunga degli eventi sismici di Fukushima ha certamente condizionato gli esiti dei referendum, ma potrebbe causare sconvolgimenti catastrofici negli equilibri politici italiani, ormai da tempo marciti.

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