Mi segnalano un articolo di Brancaccio, “SINISTRA, OCCORRE UNA STRATEGIA PER USCIRE DALL’EURO” e ancora una volta leggo temi triti e ritriti.
Nell'analisi di Brancaccio c'è almeno un errore di fondo, esso considera
che il PD sia un partito di sinistra, o almeno che esista un'area
intellettuale (il giornale Repubblica?) che porta avanti le idee della
sinistra.
In realtà la "sinistra" di Brancaccio è solo un'accozzaglia di venduti e traditori.
Detto questo, in questo articolo come in tanti altri, manca sempre
l'analisi di fondo della crisi, si studiano le pagliuzze per cercare di
prevedere il futuro. Ha qualcosa del pensiero magico questo modo di
ragionare, come quelli che studiano i fondi di caffè nella tazza per
vaticinare.
Bisogna ritornare agli elementi di base. Proviamo a elencarli ordinatamente.
1) Nel mondo c'è un eccesso di denaro colossale, nato dai profitti della
finanza, lasciata libera di speculare alle spalle dei popoli. Questo
eccesso di denaro non è più controllato dal mondo reale (l’economia
reale delle persone), ma lo influenza pesantemente.
2) La globalizzazione ha fottuto il capitalismo. Per lungo tempo un
sistema basato sul profitto criminale ha potuto mostrare la sua faccia
buona (il benessere dell'occidente) mentre produceva sangue e
disperazione nelle colonie (il terzo mondo schiavizzato tramite la
finanza). Alla lunga tutte le linee di circolazione si sono richiuse ed
il sistema criminale sta colpendo sul proprio cuore, i centri della
finanza. Il tentativo di queste elites imbecilli è di spremere i popoli
per rimpolpare le banche. Ma non c'è più trippa per gatti.
Più spremi le popolazioni e meno denaro entra in circolo (il caso della Grecia è esemplare).
Il sistema è fallito. Si può solo tentare di gestire il fallimento, se i
criminali della finanza accettano di essere messi nell'angolino.
3) Per uscire dalla crisi bisogna sgonfiare la bolla finanziaria, oppure
essa esploderà all'improvviso. E siamo molto vicini a questa
esplosione.
4) Le persone che hanno creato questo stato di cose sono da tempo
incapaci di controllare il processo. Sono solo capaci di gonfiare la
bolla sperando che regga un altro poco. Vanno rimosse.
5) Non tutte le elites sono d'accordo in questa corsa dei lemming alla
distruzione. Sanno che l'uscita dalla bolla può essere una guerra
mondiale che lascerà solo cocci, oppure un'esplosione comunque
devastante per tutti.
6) Se si vuole tentare di sgonfiare la bolla bisogna fare esattamente il
contrario di ciò che è stato fatto finora: bisogna ridurre la quantità
di moneta circolante (con fallimenti controllati di banche e
finanziarie) e ridurre la sua libertà di movimento, quindi è opportuno
tornare a valute nazionali ed a banche più piccole, basate sul
territorio (e sull’economia reale).
7) La Germania non necessariamente sta lavorando contro di noi nel
sostenere l'austerità. Sicuramente sta lavorando contro la crisi e non a
suo favore. I crolli di borsa sono diminuzioni di denaro circolante e
quindi lievi sgonfiamenti della bolla.
La Germania sa bene che il crollo dell'euro sarebbe molto dannoso per i
tedeschi, ed insistere nell'austerità porterà ad un crollo dell'euro.
Ma finanziare ulteriormente le banche facendo finta di aiutare gli stati
è ancora peggio. E la Germania è pronta in qualsiasi momento a tornare
al marco, che non è mai uscito di corso. Ha la sua uscita di sicurezza.
8) Gli USA rischiano grosso. A loro serve che ci sia l'euro e che tale
euro sia debole, in modo da non affossare il dollaro. Se salta l'euro
salta anche il dollaro ed il sistema delle grandi banche d'affari
internazionali (quelle che creano solo danni). Non è detto che le
piccole banche locali non sopravvivano a tale crollo e potrebbero anche
averne vantaggi dopo un po'. Dipende se gli Stati ricominciano a fare il
loro dovere.
9) Un possibile accordo con le elites potrebbe essere di fare scoppiare
le grandi banche d'affari dopo aver isolato un piccolo nucleo destinato a
sopravvivere dal resto destinato al fallimento (la good company e la
bad company). Per loro potrebbe essere un'opzione molto migliore del
crollo improvviso che si può verificare in qualsiasi momento.
10) Che fare? La risposta è sempre il motto strategico dei no-global, bisogna pensare globale ed agire localmente,
il che si traduce nell’estromettere i Quisling della finanza fallita e
chi li sostiene, ritornando al territorio, alle persone, alle aziende,
alla società. E alle competenze che si oppongono ai chierici della
religione economica e ai servi dei mass-media.
11) L'Italia cosa può fare? Se ci fosse un capo di stato responsabile in
questo momento lavorerebbe per nazionalizzare la Banca d'Italia e
preparare la circolazione della lira o altra valuta nazionale
(preferibilmente in parallelo all'euro). Il fatto che Monti e Napolitano
non ci pensano minimamente significa che dovremo levarli dalla loro
poltrona. E non sarà certo Bersani che ci salverà. Dobbiamo salvarci da
soli.
Truman
26.06.2012
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