lunedì 23 febbraio 2009

Arance ad orologeria



Oggi in Italia stupri, rapine, violenze, creano un clima da arancia meccanica generalizzato. Tutti si sentono sempre più insicuri.
La notizia da pulp-fiction del giorno è il cadavere in valigia, che mi fa tornare in mente la "Lettera a Berlino" di Ian Mc Ewan. Fiction e realtà sembrano contaminarsi reciprocamente.

Eppure va notata la coincidenza tra il progredire della crisi di legittimità della casta politica ed il progredire del degrado criminale della società.
La crisi economica pure contemporanea mi appare come un fattore intermedio tra i due, essa costringe il potere ad adottare tecniche da stato di polizia per mantenere i propri privilegi.
E' tutto troppo collegato per non far pensare ad un meccanismo ad orologeria. Molti dettagli non sono chiari, ma quando più meccanismi viaggiano in parallelo c'è qualcosa (o qualcuno) che li sincronizza.

Mi torna in mente il kolossal degli anni di piombo, quando interi settori della società si muovevano come gruppi ordinati di marionette pilotate dai burattinai, con il risultato finale di un golpe al rallentatore durato dieci anni, alla fine dei quali chi stava al potere riuscì miracolosamente a mantenerlo. Insomma, per la sinistra fu una sconfitta epocale, mentre la DC di Andreotti e Cossiga rimase in piedi.
Anche adesso c'è la sensazione che si stiano muovendo freneticamente più o meno gli stessi attori eversivi che si muovevano durante gli anni di piombo (massoneria, servizi segreti, gladiatori?).

Se guardiamo in prospettiva la storia recente italiana, il "Divide et impera" nel secondo dopoguerra si è basato in Italia sul pericolo comunista, contrapposto a seconda dei casi ad una destra eversiva o ad un Chiesa reazionaria.
Questa fase durò per tutti gli anni '70. La fase successiva puntò sulla divisione geografica tra nord e sud per creare fratture nella popolazione. Si esaltavano le differenze geografiche per dividere gli italiani e metterli gli uni contro gli altri. Anche questa fase sta terminando.

Oggi si lavora molto sulla paura dello straniero e sull'insicurezza generale per spingere le persone a non fidarsi di nessuno. (Come spesso accade, non solo si mantiene il potere, ma si fa anche business). Sono tecniche vecchie, già viste in epoca fascista, ma potrebbero essere adeguate alla situazione attuale.

L'incubo di Stanley Kubrick sta diventando realtà quotidiana.

Truman Burbank