lunedì 1 ottobre 2012

Il suono di una mano sola

Il maestro Mokurai aveva un piccolo protetto, un certo Toyo, un ragazzo appena dodicenne. Toyo vedeva che i discepoli più grandi andavano nella stanza del maestro per essere istruiti nel Sanzen, e che il maestro dava loro dei koan per aiutarli a controllare la mente.

Anche Toyo voleva praticare il Sanzen.

«Aspetta » disse Mokurai «sei troppo giovane!»

Ma poiché il piccolo insisteva, l'insegnante finì per acconsentire.

Quella sera, all'ora prestabilita il piccolo Toyo si presentò alla porta di Mokurai.

Battè il gong, fece tre rispettosi inchini e andò a sedersi in silenzio davanti al maestro.

«Tu puoi sentire il suono di due mani quando battono l'una contro l'altra» disse Mokurai.

«Ora mostrami il suono di una sola mano».(Il seguito è qui)

***

Ripenso a questo koan zen quando sento parlare del debito pubblico. Il debito pubblico è il suono di una sola mano e pone domande a cui non si può rispondere.


Perchè per ogni debito c'è il credito speculare, ma oggi si parla sempre del debito e dei debitori, senza guardare al credito e ai creditori.

Anche in Italia andiamo dietro al mantra del debito. Eppure Pacioli era italiano. La partita doppia l'abbiamo inventata e poi dimenticata.

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