venerdì 28 agosto 2009

Carceri USA: una nazione nella nazione

Se si tiene conto solo della popolazione adulta, un americano su cento è in carcere. Il dato [...] rivela come quella che passa per essere la più grande democrazia del mondo ha anche la più grande popolazione carceraria che esista sul pianeta: 2.3 milioni di persone, grosso modo un quarto di tutti i detenuti a livello mondiale. Quasi una nazione nella nazione. (1)

Il dato è abbastanza noto, ma ciò che vedo trascurato nel dibattito è che nell'avere l'uno per cento della popolazione in prigione si consuma uno spreco colossale di risorse umane. La vera ricchezza delle nazioni consiste nello sfruttare al meglio, per il bene comune, tali risorse.

Invece tutte le persone trasgressive, quelle che fondarono gli Stati Uniti, quelle che muovevano la frontiera, vengono oggi estromesse dal ciclo produttivo. Mentre prima essi accoglievano i diseredati, i perseguitati ed i diversi, oggi li mettono in prigione, perdendo così la parte più produttiva della società, quella più capace di un pensiero laterale che oggi potrebbe essere indispensabile per superare la crisi economica.

In più, come spesso accade, l'Italia con alcuni decenni di ritardo tende ad imitare gli USA, così anche da noi cresce la popolazione carceraria e la distruzione di risorse umane.


Truman


(1)http://www.americaoggi.info/node/4708

2 commenti:

Nibelunga ha detto...

E' un'ottima idea:ad esempio, visto
che il pil italiano ha avuto segno negativo,avremmo potuto liberare e
regolarizzare tutti gli spacciatori di droga senegalesi detenuti nelle carceri italiane,cosi' avremmo un
triplice benefico effetto
1)crescita del pil
2)utilizzazione di preziose risorse
che altrimenti languirebbero in carcere
3)integrazione di poveri extracomunitari che hanno diritto
alla felicita' anche loro.

Truman ha detto...

@Nibelunga: perchè vuoi liberare solo i senegalesi? Il tuo atteggiamento mi appare un po' razzista.