giovedì 18 ottobre 2007

Un successo travolgente



06 Settembre 2004

I recenti avvenimenti in Ossezia evidenziano il completo successo di un modello di pensiero neo-liberista che annovera tra i suoi esponenti G. W. Bush negli USA, Putin in Russia e Sharon in Israele.

“Il tenore di vita degli USA non è negoziabile” afferma Bush.


“La sicurezza dei cittadini israeliani è molto più importante di risibili concetti di diritto internazionale” dice più o meno Sharon.


Quanto a Putin, nemmeno parla tanto, si limita a far parlare le armi in Cecenia.

In Italia, i migliori rappresentanti di questo pensiero sono alcuni esponenti della Lega Nord, che invitano a cannonneggiare i barconi dei disperati quando cercano di approdare in Italia o affermano che ai bingo bongo facciamo già il favore di dargli lavoro, ma non devono pretendere di avere pure dei diritti.

Il concetto di fondo è che la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo è carta straccia (“Sono solo fregnacce” si direbbe a Roma) e che i paria della terra non devono pretendere di voler raggiungere il tenore di vita occidentale, nè hanno diritto a un sistema giuridico-legale che li protegga.

Il concetto è stato accettato in pieno: i dannati della terra hanno perfettamente assimilato il fatto che le leggi democratiche valgono per i ricchi occidentali, ma non per gli iracheni, o per i palestinesi, o per i ceceni (e molti altri). Loro sono una razza a parte.
“I reietti della terra non fanno parte dell’Umanità”, o almeno di quello che in “Occidente” viene considerato Umanità: questo è il concetto recepito.

Ma in tale caso i ricchi, i padroni, gli oppressori, sono una razza a parte, anzi un’altra specie.

Allora è consentito che un madre uccida senza scrupolo decine di bambini, tanto sono di un’altra razza.


Quante volte noi uccidiamo dei maiali senza preoccuparci più di tanto? Per loro forse noi siamo peggio dei maiali. Almeno i maiali non ci avevano fatto alcun danno. Noi consumiamo tutte le risorse del globo ed a loro non vogliamo lasciare niente.

Chi ha lungamente pianificato uno scontro di civiltà tra il nord ed il sud del mondo forse non aveva realizzato bene che si sarebbe trattato di uno scontro tra due barbarie, non tra due civiltà.

Dopo la caduta dell’ideologia comunista si è propagato un modello di sviluppo liberista dove chi può (il più forte o il più furbo) prende tutto quello che vuole ed agli altri, se va bene, restano solo le briciole. Questo modello sta funzionando alla perfezione, con lievi effetti collaterali in Ossezia, in Iraq o in Palestina.

Se tali effetti collaterali non piacciono, bisogna invece ritornare all’etica, che è un potente strumento per la politica (“L’etica non è una disciplina priva di interesse pratico” ammoniva Savater in “Etica per un figlio”).

Bisognerebbe tornare a concetti di solidarietà e di uguaglianza, non solo perchè è moralmente giusto, ma perchè potrebbe essere l’unica via di sopravvivenza per il pianeta ed i suoi abitanti.

In quest’ottica sono molto interessanti come modello i giochi a somma non-zero. Mentre buona parte dei giochi sono a somma zero, cioè quello che perde una parte viene vinto dall’altra, i giochi a somma non zero possono consentire a tutti i giocatori di vincere.

I giochi tradizionali sono basati su un modello competitivo, dove ogni parte in gioco cerca di combattere l’altra.


I giochi a somma non-zero sono basati su un modello cooperativo, dove vince chi riesce a collaborare in modo costruttivo con gli altri.

Sono vecchie teorie, che molti vorrebbero dimenticare, ma hanno invece una grande applicabilità pratica.

Che la realtà politica sia un gioco a somma non zero lo hanno dimostrato infine, nel modo peggiore, i guerriglieri ceceni in Ossezia: quando una parte ha perso tutto, può fare in modo che tutti perdano.

Truman Burbank

Nessun commento: