martedì 16 ottobre 2007

Il giocattolo si è rotto

17.03.2003
Il giocattolo si è rotto, grazie alle manifestazioni
di Truman
La rottura del meccanismo di generazione del consenso

Il giocattolo si è rotto. Blair, col suo sorriso un po' ebete, continua a giocarci, tentando di farlo funzionare. Ma si vede che il suo sguardo è perplesso.

"Cosa è successo?"

Bush continua come prima, anche con più foga, ma sente che c'è qualcosa che non va. Berlusconi, forse il più astuto, ha capito che il giocattolo ha un effetto addirittura controproducente ed ha ridotto al minimo indispensabile le sue apparizioni.

Tutti e tre capiscono che c'è qualcosa che non va e si interrogano: "È una rottura definitiva o ancora si può aggiustare?"

Eppure il giocattolo aveva funzionato bene per anni e anni, con continui affinamenti da parte dei grandi esperti di manipolazione delle masse. Le ingenuità di Mussolini e Hitler erano state assimilate e superate da lungo tempo. La collaborazione tra Hollywood e la CIA aveva fornito risultati sorprendenti, l'utilizzo professionale della TV in Italia aveva rivoluzionato gli equilibri di potere.

Una decina di anni fa il giocattolo aveva funzionato alla perfezione nel far credere alla stragrande maggioranza delle popolazioni che la guerra in Kossovo fosse una guerra umanitaria o, almeno, un'operazione di polizia internazionale.

E ancora poco più di un anno fa, la guerra in Afghanistan era stata fatta inghiottire alle moltitudini senza eccessivi problemi.

Le logiche che hanno portato alla rottura del meccanismo di generazione del consenso popolare sono insite nell'Impero e nella sua ideologia. L'Impero ha scelto di mantenere il predominio tramite la struttura economica e di tenere soggiogati gli schiavi a distanza tramite tale struttura. Ciò può funzionare solo tramite buone linee di comunicazione. Ma l'Impero, forse ancora per poco tempo, ha bisogno di apparire benefico e democratico, di avere dei consumatori che comprino i prodotti dell'industria, per cui anche le capacità di comunicazione delle popolazioni sono cresciute in modo esponenziale. Questo effetto indotto non era stato considerato.

Nel frattempo la lingua dell'Impero è diventata la lingua universale. Tutti gli schiavi del mondo sono diventati capaci di comunicare facilmente e di trovare persone con problemi analoghi. La forza degli oppositori dell'Impero viene dalle nuove tecnologie di comunicazione e dalla lingua comune.

Tutto ciò non sarebbe abbastanza per spiegare la reale forza delle opposizioni. La comunicazione via Internet è un mondo virtuale, tramite computer. Ma poi si spegne il computer e si torna al mondo reale. Ciò che ha definitivamente rotto gli equilibri sono stati i grandi raduni, le grandi manifestazioni di piazza, che hanno ridato realtà ad un mondo che poteva apparire virtuale, hanno permesso di vedersi in faccia e di contarsi. Hanno stabilito nuovi contatti, hanno affinato le tecniche di comunicazione, hanno dato fiducia alle persone. Fiducia nel fatto che quelle idee che si ritrovano su Internet, quelle idee che ci si scambia con gli amici, sono ben più reali del telegiornale e delle dichiarazioni dei politici.

Un punto di rottura significativo è stata la manifestazione per la pace del 15 febbraio. Quel giorno qualcuno, sul palco di San Giovanni, a Roma, dichiarò che, in base ai conti fatti dalla CNN, 110 milioni di persone avevano manifestato in contemporanea. La CNN non aveva dichiarato niente del genere, ma quel numero (centodieci milioni di persone) fece il giro del mondo e fu citato più volte, finché la CNN non fu costretta a smentire. Dice qualcuno che gli ascolti del telegiornale sono in calo, che la gente, ormai angosciata, non sopporta più i discorsi interminabili su questa guerra che deve venire e passa a vedere trasmissioni più leggere. E' una spiegazione, ma forse è più ragionevole pensare che tante persone si siano stufate dei tentativi di manipolarle, delle discussioni su come l'ONU debba fare da notaio alle dichiarazioni di guerra dei potenti, o su come perda credibilità se rinuncia a fare da notaio. Molti pensano che l'ONU non fosse nato per fare il notaio. E tanti ricordano la guerra di Afghanistan come ci è stata raccontata dai media, la cui migliore sintesi è stata fatta da Beppe Grillo. (Cito a memoria)

"Tutti i paesi più potenti del mondo si alleano contro uno dei paesi più sgarrupati del mondo, allo scopo di catturare un unico uomo. Combattono per mesi e alla fine l'uomo non si trova. E i potenti dichiarano in coro: 'Abbiamo vinto!'".

Truman

17.03.2003

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